[:it]TPSIT: forza magnetica su una carica in moto[:]

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Magnesia attuale Manisa

Secoli prima di Cristo, si osservò che certi minerali di ferro, come la magnetite, avevano la proprietà di attrarre piccoli pezzi di ferro. Questa proprietà è mostrata da ferro, cobaldo e manganese e da molti composti di questi metalli. La proprietà non è in relazione con la gravitazione, in quanto non solo in natura non tutti i corpi la presentano, ma inoltre essa appare concentrata in certo punti nel minerale del ferro. Essa è chiaramente non in relazione con l’interazione elettrica, perché né palline di sughero, né pezzi di carta sono attratti affatto da questi minerali. Pertanto un nuovo nome, magnetismo (il nome deriva dall’antica città dell’Asia Minore chiamata Magnesia, dove, secondo la tradizione, il fenomeno fu notato per la prima volta) , fu dato a questa proprietà fisica.

Quando una carica elettrica in quiete viene posta in un campo magnetico, non si osserva nessuna forza o interazione speciale sulla carica.

Però quando una carica elettrica si muove in una regione ove c’è un campo magnetico si osserva una nuova forza sulla carica, oltre a quelle dovute alle interazioni gravitazionali ed elettrica.

La forza esercitata da un campo induzione magnetico su una carica in moto è proporzionale alla carica elettrica ed alla sua velocità e la direzione della forza è perpendicolare alla velocità della carica.

\vec{F}=q\vec{v}\times \vec{B}

Quando la particella è in moto in una regione in cui vi sono un campo elettrico e un campo magnetico, la forza totale è la somma della forza elettrica e della forza induzione magnetica:

\vec{F}=q\left ( \vec{E}+\vec{v}\times \vec{B} \right )

questa espressone è chiamata forza di Lorentz.

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