TPSIT: il commercio elettronico

Ivan Slavinsky

Con i termini e-commerce (electronic commerce) ed e-business (electronic business), si intendono tutte quelle attività che permettono sia l’acquisto di beni e servizi on line sia la vendita o l’offerta diretta tra aziende di fornitura di beni.

Tale opportunità ha una valenza enorme per quanto riguarda la possibilità di creare uno scambio mondiale di ogni tipo di cosa, da corsi on line, alla vendita di beni di ogni genere.

Si definiscono due tipi di commercio:

B2C Business for Commerce, commercio tra imprese e consumatori–> negozio virtuale (vendita di libri e dischi musicali, software direttamente scaricabili dalla rete e installabili mediante una codice di attivazione, voli aerei e soggiorni, computer, telefoni cellulari e, in generale, prodotti elettronici.) Siti maggiormente conosciuti sono: www.amazon.com, www.ebay.com)

Perché questo tipo di commercio ha avuto una così grande espansione?

• diminuzione dei costi generali;
• riduzione dei tempi del ciclo di vendita (richiesta – vendita – consegna), con conseguente certezza
sui pagamenti e rientro del capitale circolante;
• rapidità di risposta alle esigenze del cliente;
• minima esposizione economica e basso rischio di impresa;
• incremento dei servizi e miglioramento della qualità, anche attraverso un maggiore feedback;
• generazione di nuovi canali di vendita e presenza su nuovi mercati;
• possibilità di costruire profili dei clienti e di analizzare i loro comportamenti;
• analisi statistiche disponibili in tempi brevi.

B2B Business for Business, commercio tra imprese, tra fornitori

Il commercio elettronico tra azienda e azienda (business to business) risponde a due importanti obiettivi:
• la diminuzione dei costi di gestione;
• la diminuzione dei tempi di approvvigionamento.

L’acquisto on line permette un confronto continuo tra i costi di una stessa merce.

Ma non tutto ciò che è oro luccica!

Se un’azienda ha la necessità di acquistare un prodotto presso un altro fornitore, inevitabilmente avrà la necessità di contattare il fornitore stesso per acquisti ingenti, in pratica il sito web fa da vetrina virtuale più che da vero mercato on line.

L’insieme di tecnologie, procedure e operazioni che consentono alle aziende di acquisire beni e servizi tramite le tecnologie delle reti e di Internet viene detto: e-procurement

Sintesi per aprire un sito di e-commerce

  1. Adempimenti fiscali

Il primo passo da compiere se si vuole aprire un negozio virtuale è quello di aprire la Partita Iva. Se prevediamo di non fatturare più di 5.000 Euro l’anno possiamo anche non aprire la posizione fiscale.

2. Comunicazioni dell’indirizzo web all’Agenzia delle Entrate

Una volta compiuto l’iter per l’apertura della posizione fiscale come descritto nel paragrafo precedente, l’imprenditore dovrà comunicare all’Agenzia delle Entrate l’indirizzo dell’attività, che nel caso di un e-commerce sarà l’indirizzo web. È necessario, inoltre, inviare i numeri di telefono, di fax e di posta elettronica. Gli imprenditori che vogliono rivolgersi anche al mercato internazionale e vendere i propri prodotti all’estero, devono inoltre iscriversi alla Banca dati VIES (Vat Information Exchange System).
Sempre in ambito di comunicazioni, chi vuole aprire un negozio online deve sapere che la regola numero uno è la trasparenza. Per questo motivo è buona norma comunicare in maniera chiara nella home page del sito nome e ragione sociale, indirizzo sia fisico che elettronico, Partita Iva e numero di iscrizione al Registro delle Imprese. in questo modo si avrà anche la certezza di comunicare all’esterno una immagine di solidità e sicurezza.

3. Diritto di recesso dei consumatori

Con il proliferare dei siti e-commerce si è reso indispensabile definire regole e norme che tutelino i consumatori che comprano online. È così che è stata introdotta la  direttiva UE 2011/83 sui diritti dei consumatori. Alcuni dei punti importanti di questa direttiva riguardano la possibilità da parte degli acquirenti di esercitare il diritto di recesso della merce comprata entro 14 giorni dalla sua ricezione qualsiasi sia il motivo della restituzione.
Inoltre, è importante anche comunicare e rendere visibile tutta l’informativa sulla privacy circa i dati che l’utente lascia durante la procedura di acquisto, dando la possibilità di poterli cancellare in qualsiasi momento.

4. Normativa su cookies

Da giugno dello scorso anno, infine, il Garante ha definito la normativa sui cookie e sul loro consenso. In pratica ogni e-commerce (e sito internet in generale) deve trasmettere all’utente che vengono memorizzati i dati di navigazione a scopo di profilazione e deve dare la possibilità a tutti di acconsentire o meno. Per assolvere a questo obbligo l’imprenditore deve rendere visibile in ogni pagine del proprio e-commerce:

•    L’intera normativa sui cookie in una pagina dedicata;
•    L’informazione che il sito utilizza i cookie allo scopo di inviare comunicazioni commerciali e pubblicitarie;
•    La possibilità di accettare o meno questa pratica.

 

 

 

 

 

 

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